Publisher's Synopsis
Parlando della poesia di Erminia Passannanti, la critica ha impiegato termini e categorie di chiara matrice novecentesca: surrealismo, onirismo, frantumazione dell'io. A ragion veduta, poiche alcuni moventi profondi della scrittura dell'autrice, ben presenti anche ne Il Roveto, sembrano appartenere ad una zona di confine tra realta e immaginazione, inconscio e ragione, in cui l'io si fa teatro di apparizioni e sottrazioni governate da una "logica fantastica" (cosi Guido Guglielmi), imprevedibile e impertinente. Una tal logica opera tanto nei nessi costruttivi, quanto in quelli linguistici, per via di spostamenti e febbrili alterazioni: in questa raccolta, essa si manifesta attraverso la costante contaminazione di elementi eterogenei e non di rado contraddittori, vedi l'uso di lessico corrente e colloquiale e, negli stessi testi, di arcaismi che sfiorano il kitsch; la presenza di linguaggio di matrice religiosa unito a schegge di registro tecnicoprotocollare o d'inglese; fino al complessivo configurarsi di una lingua ibrida e meticcia, senza piu una vera patria.